La tradizione marinara

 


La posizione di Camogli, arroccata ai piedi delle spalliere di puddinga, ha forzato i suoi primi abitanti a cercare sostegno nel mare, prima colla pesca ed in seguito coi commerci delle sue numerose navi a vela. La sua popolazione infatti, ha sempre dimostrato una spiccata energia sia per il comando di navi che per la gestione del commercio marittimo.
Con le parole di Gio Bono Ferrari, fondatore del Civico Museo Marinaro, Camogli si presenta così:

"Quando S.M. Vittorio Emanuele II volle fregiarmi d'uno scudo d'arme, scelse per me una Nave e le Vele. Perchè io sono quella piccola ma meravigliosa Città del Levante che dal 1800 al 1900 diede all'Italia 3700 Capitani di mare, 2932 bastimenti mercantili e più di 500 Macchinisti Navali di 1a classe."


E' infatti a metà Ottocento che la nostra Città raggiunge l'apice del commercio marittimo: la sua Scuola Nautica fornisce capitani ed equipaggi di prim'ordine per i velieri dell'epoca; tali unità erano generalmente di proprietà degli stessi capitani o comunque di armatori camogliesi. Navi ed equipaggi camogliesi partecipano agli eventi che avrebbero portato all'Unità d'Italia: Simone Schiaffino, l'Alfiere dei Mille, era un valoroso Capitano di lungo corso camogliese. Sempre a metà Ottocento viene fondata la prima Assicurazione Mutua Camogliese che copriva i rischi derivati dalle pericolose navigazioni di quel tempo. E' proprio in quel periodo che Camogli viene chiamata "la Città dei Mille Bianchi Velieri". Le navi che le dettero più rinomanza furono i brigantini: queste unità solcarono tutti i mari del mondo, portando alto e con orgoglio il nome della città tra genti che, a volte, persino una vela suscitava motivo di stupito interesse.



Il brigantino camogliese Laura

Ai primi del Novecento, con l'avvento della propulsione navale meccanica, la gestione dei "velieri di famiglia" venne meno, la rivoluzione industriale era dilagante e l'economia marittima camogliese seppur florida dovette purtroppo cedere il passo a quel nuovo modo di far affari per mare; soprattutto le costose manutenzioni delle navi in ferro erano praticamente insostenibili per gli armatori locali. Della solida storia marinara di Camogli, rimase e rimane tutt'oggi la formidabile preparazione della sua Gente di Mare, in special maniera i Capitani delle più avanzate navi da carico o da crociera ed i Direttori di Macchina, coloro che supervisionano gli apparati di propulsione e gestione tecnica di dette unità. Come si può ben intendere, non basterebbero le pagine di questo sito per raccontare la tradizione marinara camogliese, ma è invece doveroso informare chi visita Camogli che per ammirare la grandezza marittima della nostra Città basta recarsi al Civico Museo Marinaro "G.B.Ferrari", sito nella scalinata dinnanzi alla Stazione Ferroviaria. Nel Museo Marinaro vi si trovano preziosi reperti di navi e naviganti camogliesi dell'800 e '900, ovvero donazioni delle famiglie di coloro che avevano interessi nella sfera marinara, siano stati essi capitani o proprietari.


La Casa dei Marinai


Altri siti degni di interesse marinaro sono:
- il centro storico, specialmente i vicoli del porto, dove un tempo si radunavano i ricchi armatori per stipulare i loro contratti di utilizzo dei velieri;
- l'Istituto Nautico, una delle più rinomate e famose Scuole Marinare d'Italia, che ancor oggi fornisce all'industria marittima validi Capitani e Macchinisti Navali;
- la Casa di Riposo dei Marinai, unica nel suo genere, dove alloggiano i naviganti che hanno raggiunto l'età del meritato riposo;
- la Società dei Capitani e Macchinisti Navali di Camogli, che rappresenta il valido strumento per conservare la tradizione degli Ufficiali camogliesi di Coperta e Macchina. La Società organizza varie attività che promuovono la conoscenza della tradizione e della preparazione dei nostri naviganti.

CLC Bruno Malatesta - V.Presidente - Società Capitani e Macchinisti Navali - Camogli